Achille Lauro, da trapper dell’underground romano ad artista tra i più apprezzati del pop rock italiano, al Festival di Sanremo è stato iconico e dissacrante, ha sbalordito pubblico e critica “fregandosene” degli stereotipi di genere personificando quattro icone del passato legati dallo stesso messaggio: la libertà.
Achille Lauro, i personaggi di Sanremo 2020
La prima sera è stato San Francesco “spogliato degli abiti per votare la vita alla religione” nel famoso quadro di Giotto; Ziggy Stardust nella serata delle cover in duetto con Annalisa sul brano “Gli uomini non cambiano”, uno dei tanti alter ego di David Bowie “simbolo di assoluta libertà artistica, espressiva e sessuale e di una mascolinità non tossica“, al contrario dei maschi descritti nel brano di Mia Martini. Nella serata della semifinale ha spogliato i panni del suo genere – maschio – per indossare quelli della controversa mecenate Marchesa Luisa Casati Stampa, “musa inarrivabile, eterea e decadente” e alla finale quelli della regina Elisabetta I, “vergine sposa della patria, del popolo, dell’arte e difensore della libertà”.
Tutti gli abiti sono stati pensati, disegnati e realizzati dal suo team creativo supportati dal genio creativo Alessandro Michele, direttore creativo del brand del lusso Gucci, che ha sponsorizzato l’intera sua partecipazione alla kermesse musicale.
Il messaggio teatrale a Sanremo 2020
Sulle note della sua “Me ne frego”, Lauro De Marinis ha dato vita a vere e proprie performance, mischiando musica, arte, storia, sdoganando preconcetti e convezioni sulla mascolinità, fregandosene (appunto) dei giudizi e delle critiche.
Ad ogni suo personaggio seguiva la spiegazione dell’artista sui suoi canali social.
Partiamo con San Francesco:
“La celebre scena attribuita a Giotto in una delle storie di San Francesco della basilica superiore di Assisi – ha spiegato lui stesso sui social – Il momento più rivoluzionario della sua storia in cui il Santo si è spogliato dei propri abiti e di ogni bene materiale per votare la sua vita alla religione e alla solidarietà”.
Ziggy Stardust, uno dei personaggi iconici di David Bowie, presentato in duetto con Annalisa sulla cover di “Gli uomini non cambiano”:
“Uno dei tanti alter ego di David Bowie.Anima ribelle simbolo di assoluta libertà artistica espressiva e sessuale e di una mascolinità non tossica”.
La Divina Marchesa Luisa Casati Stampa, colei che ha amato talmente l’arte da diventare lei stessa un’opera d’arte:
“Musa ispiratrice dei più grandi artisti della sua epoca. Grande mecenate, performer prima della performing art e opera d’arte vivente”.
Per l’ultima serata di Sanremo 2020, Achille Lauro è riuscito a superarsi ancora una volta, presentandosi come la regina Elisabetta I Tudor, tra perle, parrucca e abito scenografico. Un’altra performance che entrerà nella storia del festival, culminata con il bacio al suo chitarrista Boss Doms.
“Vergine sposa della patria, del popolo, dell’arte e difensore della libertà. Che Dio ci benedica”.